Questo mio appunto non vuole essere un attacco ai "grandi vini", che sono necessari per dare lustro alla propria produzione, solo un elogio ai "piccoli vini del territorio" per suggerire agli amici e colleghi produttori di concentrarsi maggiormente sulla piacevolezza.
Con questo spirito nasce “Amaranto”, il nuovo vino di Podere San Cristoforo, da uve Sangiovese raccolte a massima maturazione (vendemmia 20 d’ottobre 2008). Amaranto è interessante perché mostra la variabilità del Sangiovese che a seconda del territorio, della gestione in vigna e delle tecniche di cantina può dare vini diversissimi tra loro. Così ecco salire al naso note di frutti rossi in confettura, camomilla e spezie come il chiodo di garofano e la cannella. In bocca è leggero e fresco, quasi un “vino da pesce”, un Pinot Nero fatto in Maremma. Chi lo avrebbe mai detto che quel vino tanto esile e leggero, poco rassicurante per la barrique, seppur usata, ci avrebbe dato tanta soddisfazione?Dieter, importatore belga, è pragmatico nelle sue note di degustazione: “Amaranto was wonderful, color was pretty light but in the nose and mouth we had dried grapes, anise, plums, all very mature fruit.”
Amaranto ci ha stupito e resi felici come i genitori di quel ragazzo che li aveva preoccupati per le sue difficoltà a scuola e invece, a fine anno, viene promosso con un bel voto.
L’amaranto è una pianta simile ad un cereale dal colore rosso cupo (rosso amaranto appunto). Ha origini etimologiche dal greco "amarantos" che significa "che non appassisce". Da qui il significato attribuito dai Greci di pianta dell'amicizia, della stima reciproca ed espressione di tutti i sentimenti veri immutabili nel tempo. Nella mitologia greca si narra che le Dee amassero essere festeggiate con ghirlande di amaranto; quindi l'amaranto era utilizzato per ottenere protezione e benevolenza. I romani attribuivano all'amaranto il potere di tenere lontana l'invidia e la sventura. Nel periodo 1600 - 1800 veniva utilizzato come ornamento ai vestiti, perché si riteneva che donasse benessere fisico. Il nome “amarato” è stato scelto non solo perché ricorda il colore del vino, ma soprattutto per i valori unici ed eterni che esso rappresenta. Amaranto, vino dal facile approccio e caratterizzato da una spiccata personalità, è perciò “vino dei sentimenti”.
4 comments:
ciao Lorenzo, una domanda, come sei riuscito ad ottenere un vino fresco, leggero, da una vendemmia cosi' tardiva? L'assaggero' appena mi capita a tiro.
Saluti
Gianpaolo
Il tuo scritto, caro Lorenzo, esprime tutto l'amore, l'impegno, la vitalità e la passione che metti nel fare i tuoi vini. Anche Amaranto, sono certo, sarà un'altra grande, felice intuizione frutto della Maremma e della tua arte sopratutto. Leonardo Tursi.
Amaranto l'ho assaggiato assieme agli altri tuoi vini quel giorno che abbiamo mangiato insieme all'amico Davide alla Marescialla. Ricordo che dopo gli assaggi e le impressioni che avevamo scambiato, ti avevo detto che secondo me l'Amaranto era un gran bel vino. Ha sicuramente una grande bevibilità, ma non per questo ha un corpo esile o sapori dolciastri e ruffiani, anzi l'ho trovato avvolgente e di carattere sia in bocca che a naso. Sicuramente uno dei vini che a mio parere saranno molto rivalutati all'interno della tua linea di produzione. Continua cosi Lorenzo, mi piacciono i produttori giovani che hanno il coraggio di cambiare strada, e che provano anche contro corrente ad usare ad esempio il petit verdot in purezza nei vini “toscani”.
Ciao.
Nicola Gobbo
Caro Gianpaolo,
ti posso dare alcune informazioni che spero possano rispondere alla tua domanda. Innanzitutto la vendemmia 2008 è stata piuttosto anomala con vendemmie che sono state quasi sempre tardive se si voleva ottenere una buona maturazione del Sangiovese. Poi i terreni di Podere San Cristoforo sono molto freschi, cioè con buona riserva d'acqua sotto lo strato ghiaioso - qui non abbiamo irrigazione. Questo comporta vini moderatamente alcolici se la vite non viene forzata a produrre poco. Io non faccio mai diradamenti pesanti, preferisco intervenire in potatura bilanciando ciascuna vite in base al suo potenziale strutturale. Un caro saluto e complimenti per il tuo lavoro!
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