Friday, January 9, 2015
Vinous 2014 Reviews by Antonio Galloni and Ian d'Agata
2013 Sangiovese "Carandelle" - 90p
Bright dark red. Enticing aromas of strawberry, violet, licorice and flowers, complicated by a touch of menthol. Dense, sweet and concentrated, displaying serious weight but also good refreshing acidity to its black cherry, fresh herb and licorice flavors. Over the years, owner Lorenzo Zonin has successfully fashioned a very fruit-forward, supple sangiovese that is one of the most successful examples of this variety made anywhere on the Tuscan Coast. -- Ian D'Agata
2013 Sangiovese "Amaranto" - 89p
Good deep, bright red. Less superripe and therefore more graceful on the nose than some past versions of this bottling, offering fresh scents of red cherry and flint. Then thicker and richer in the mouth, but with sound balancing acidity lifting the plush mouthful of showy sangiovese fruit. Finishes with very good length. -- Ian D'Agata
2013 Sangiovese "Amaranto" - 87p
The 2013 Sangiovese Amaranto bursts from the glass with generous red fruit. Drink this forward, juicy Sangiovese over the next year or two. -- Antonio Galloni
2013 Sangiovese "Carandelle" - 90p
The estate's 2013 Sangiovese Carandelle is laced with dark red and blue fruit, flowers, spices, cedar and menthol. As always, the house style is very much built on fruit, but there is a level of freshness and energy here that is distinctive. Hints of Mediterranean herbs and wild flowers linger on the close. This gorgeous, mid-weight Sangiovese is one of the most distinctive wines of the Tuscan coast. -- Antonio Galloni
2012 Petit Verdot "Podere San Cristoforo" - 89p
Good full opaque ruby. Black cherry, menthol, mint, minerals and a whiff of cocoa powder on the nose, plus only a hint of petit verdot’s signature black pepper and violet aromas. Large-scaled and ripe, with a liqueur-like quality but also very good verve to the blackcurrant flavor. The long finish features serious but seamless tannins. Only in Italy is petit verdot, which is best employed everywhere else in the world as a blending grape, used to make monovarietal wines or added in hefty doses to numerous blends. Podere San Criatoforo’s version is not just a very good wine but also the best example of monovarietal petit verdot made in Italy today, even if the young vines and hot microclimate haven’t yet allowed for much varietal distinction. -- Ian D'Agata
2012 Petit Verdot "Podere San Cristoforo" - 89p
Dark red cherries, plums, crushed rocks, flowers and mint are some of the many notes that emerge from the 2012 Petit Verdot. A weightless, gracious wine, the Petit Verdot is first and foremost a wine of the property. Varietal notes haven't yet really begun to show up in the estate's Petit Verdot. Nevertheless this is a highly appealing and attractive wine, especially if taken on its own terms. -- Antonio Galloni
Tuesday, December 30, 2014
Podere San Cristoforo Holiday Season's Greetings
ITALIAN, ENGLISH AND SPANISH VERSIONS
L’anno 2014 è volto al termine portando forse un pizzico di tristezza nei cuori di molte persone. E probabilmente ognuno di noi si è ripromesso di cambiare qualcosa nella propria vita privata e professionale, per migliorare la propria situazione.
L’annata 2014, non è stata la migliore per le nostre uve, ed amareggiati abbiamo deciso di non produrre Podere San Cristoforo, Petit Verdot in purezza e nostro vino di punta. Potremo trovare mille ragioni che non sono dipese da noi e che hanno determinato il fallimento, in realtà ci rendiamo conto che occorre prendersi le proprie responsabilità per le situazioni in cui ci siamo via via trovati a convivere. Sentendo nostra ogni singola avversità, rendendola solo in parte effetto di cause esterne, riusciremo ad essere proattivi e a pensare positivo anziché accettare di subire le conseguenze e sentirsi scoraggiati. La positività è fondamentale perché ci permette di focalizzare le nostre energie su ciò che vogliamo e non perderle, inutilmente, a proteggerci da ciò che non vorremmo e che non dipende da noi. Occorre essere realisti ma non lasciare che le aspettative della società, le altre persone e le loro percezioni della realtà, abbiano impatto negativo sulla nostra vita. Infatti se siamo animati dalla passione, non ci saranno mai veri e propri fallimenti, i quali avvengono solo quando gettiamo la spugna, ci saranno sempre nuovi slanci per il miglioramento e per l’apprendimento, sempre nuove soluzioni.
Per questo Natale e per l’anno che verrà possiate attuare un cambiamento energico e positivo nella vostra vita, nell’evoluzione continua verso l’amore per voi stessi e l’umanità.
ENGLISH VERSION
2014 is ending, and is perhaps leaving a hint of sadness in the hearts of many people. Probably every one of us has promised to change something in our private or professional lives, to improve our situation.
The Vintage 2014 was not the best for our grapes, and disappointed we decided not to produce Podere San Cristoforo, our pure Petit Verdot and our flagship wine. We can find a thousand reasons that led to this failure, thousands that did not depend on us, and yet we realize that we must take some responsibility for the situations in which we gradually found ourselves. By taking ownership of some part of every adversity, by making it only partially due to the external causes, we will be enabled to take a more proactive approach and more positive outlook instead of simply suffering the consequences and feeling discouraged.
A positive approach is essential, it allows us to focus our energies on what we want and not to waste them needlessly on the things we can not control. We should be realistic but not let the expectations of our society, or other people’s perceptions of reality, have a negative impact on our lives. In fact, if we are driven by passion, and affirmitive willingness, there will never be real failures, that only occurs when we throw in the towel. Instead there will always be new energy for improvement and learning, always new solutions.
For this Christmas and for the coming year I wish you energetic and positive changes in your life. Another joyful step forward in the continuous evolution toward a greater love for ourselves and humanity.
SPANISH VERSION
El año 2014 ha llegado a su término llevando un poco de tristeza en los corazones de muchas personas y probablemente cada uno de nosotros se ha vuelto a proponer cambiar alguna cosa de su propia vida privada y profesional, para mejorar su propia situación. La añada 2014, no ha sido la mejor para nuestras uvas, y por ello hemos decidido no producir Podere San Cristoforo, que es la pureza del Petit Verdot y nuestro vino más prestigioso. Podríamos encontrar mil razones que no han dependido de nosotros y que han determinado este fallo, aunque la realidad es darse cuenta que hace falta encarar las propias responsabilidades a través de las situaciones que nos ha tocado vivir. Sintiendo nuestra propias limitaciones, y haciéndolas solo en parte, un efecto de causas externas, conseguiremos ser productivos y a pensar en positivo: aceptar, asumir sus consecuencias sin sentirse desilusionado.
La positividad es fundamental porque nos permite localizar nuestras energías en aquello que queremos y no perder inútilmente a protegernos de aquello que no queremos y que no depende de nosotros. Se necesita ser realistas a no dejar que las expectativas de la sociedad, de las otras personas y sus percepciones de la realidad, tengan impacto negativo en nuestra vida. Por ello si estamos animados por la pasión, no existiran nunca los verdaderos y propios fracasos sobre todo aquellos que vienen cuando tiramos la toalla; siempre encontraremos nuevas ilusiones para el mejoramiento y el conocimiento con unas nuevas soluciones.
Brindo por estas fiestas y porque el año que viene podamos actuar con un cambio energético y positivo en vuestra vida, en la evolución que continua a través del amor por nosotros mismos y hacia la humanidad.
ITALIAN, ENGLISH AND SPANISH VERSIONS
L’anno 2014 è volto al termine portando forse un pizzico di tristezza nei cuori di molte persone. E probabilmente ognuno di noi si è ripromesso di cambiare qualcosa nella propria vita privata e professionale, per migliorare la propria situazione.
L’annata 2014, non è stata la migliore per le nostre uve, ed amareggiati abbiamo deciso di non produrre Podere San Cristoforo, Petit Verdot in purezza e nostro vino di punta. Potremo trovare mille ragioni che non sono dipese da noi e che hanno determinato il fallimento, in realtà ci rendiamo conto che occorre prendersi le proprie responsabilità per le situazioni in cui ci siamo via via trovati a convivere. Sentendo nostra ogni singola avversità, rendendola solo in parte effetto di cause esterne, riusciremo ad essere proattivi e a pensare positivo anziché accettare di subire le conseguenze e sentirsi scoraggiati. La positività è fondamentale perché ci permette di focalizzare le nostre energie su ciò che vogliamo e non perderle, inutilmente, a proteggerci da ciò che non vorremmo e che non dipende da noi. Occorre essere realisti ma non lasciare che le aspettative della società, le altre persone e le loro percezioni della realtà, abbiano impatto negativo sulla nostra vita. Infatti se siamo animati dalla passione, non ci saranno mai veri e propri fallimenti, i quali avvengono solo quando gettiamo la spugna, ci saranno sempre nuovi slanci per il miglioramento e per l’apprendimento, sempre nuove soluzioni.
Per questo Natale e per l’anno che verrà possiate attuare un cambiamento energico e positivo nella vostra vita, nell’evoluzione continua verso l’amore per voi stessi e l’umanità.
ENGLISH VERSION
2014 is ending, and is perhaps leaving a hint of sadness in the hearts of many people. Probably every one of us has promised to change something in our private or professional lives, to improve our situation.
The Vintage 2014 was not the best for our grapes, and disappointed we decided not to produce Podere San Cristoforo, our pure Petit Verdot and our flagship wine. We can find a thousand reasons that led to this failure, thousands that did not depend on us, and yet we realize that we must take some responsibility for the situations in which we gradually found ourselves. By taking ownership of some part of every adversity, by making it only partially due to the external causes, we will be enabled to take a more proactive approach and more positive outlook instead of simply suffering the consequences and feeling discouraged.
A positive approach is essential, it allows us to focus our energies on what we want and not to waste them needlessly on the things we can not control. We should be realistic but not let the expectations of our society, or other people’s perceptions of reality, have a negative impact on our lives. In fact, if we are driven by passion, and affirmitive willingness, there will never be real failures, that only occurs when we throw in the towel. Instead there will always be new energy for improvement and learning, always new solutions.
For this Christmas and for the coming year I wish you energetic and positive changes in your life. Another joyful step forward in the continuous evolution toward a greater love for ourselves and humanity.
SPANISH VERSION
El año 2014 ha llegado a su término llevando un poco de tristeza en los corazones de muchas personas y probablemente cada uno de nosotros se ha vuelto a proponer cambiar alguna cosa de su propia vida privada y profesional, para mejorar su propia situación. La añada 2014, no ha sido la mejor para nuestras uvas, y por ello hemos decidido no producir Podere San Cristoforo, que es la pureza del Petit Verdot y nuestro vino más prestigioso. Podríamos encontrar mil razones que no han dependido de nosotros y que han determinado este fallo, aunque la realidad es darse cuenta que hace falta encarar las propias responsabilidades a través de las situaciones que nos ha tocado vivir. Sintiendo nuestra propias limitaciones, y haciéndolas solo en parte, un efecto de causas externas, conseguiremos ser productivos y a pensar en positivo: aceptar, asumir sus consecuencias sin sentirse desilusionado.
La positividad es fundamental porque nos permite localizar nuestras energías en aquello que queremos y no perder inútilmente a protegernos de aquello que no queremos y que no depende de nosotros. Se necesita ser realistas a no dejar que las expectativas de la sociedad, de las otras personas y sus percepciones de la realidad, tengan impacto negativo en nuestra vida. Por ello si estamos animados por la pasión, no existiran nunca los verdaderos y propios fracasos sobre todo aquellos que vienen cuando tiramos la toalla; siempre encontraremos nuevas ilusiones para el mejoramiento y el conocimiento con unas nuevas soluciones.
Brindo por estas fiestas y porque el año que viene podamos actuar con un cambio energético y positivo en vuestra vida, en la evolución que continua a través del amor por nosotros mismos y hacia la humanidad.
Sunday, May 18, 2014
La primavera, i sogni ed il rinnovamento.
Spring , dreams and renewal.
Primavera, los sueños y la renovación.
ITALIAN VERSION
La primavera è nel massimo del suo splendore: l’aria fresca, i cieli tersi ed i fiori che colorano i paesaggi. Non è possibile rimanere indifferenti a tale bellezza. Ammiro la perfezione degli insetti, la calma del cane alla porta; ascolto il cinguettio degli uccelli, il leggero ronzio delle piccole creature volanti ed il tempo scandito dal battito delle lancette.
Basta annusare l’aria che arrivano zaffate floreali, mielose, inebrianti. L’autunno aveva fatto cadere le foglie, aveva messo tutto a tacere, mentre l’inverno èservito come momento di pausa, di riposo, di riflessione, di autoguarigione. La vite si è staccata dai propri frutti, abbandonandosi al proprio destino per riiniziare il meraviglioso ciclo della vita, ed arriveràpresto anche per lei il momento della fioritura. La natura può sembrare cinica ai nostri occhi, cosìrapidi a dare giudizi. In realtà“tutto l'universo cospira affinché chi lo desidera con tutto séstesso possa riuscire a realizzare i propri sogni. Gli uomini sono artefici del proprio destino: possono commettere sempre gli stessi errori, possono fuggire costantemente da ciò che desiderano, e che magari la vita gli offre in modo generoso; oppure possono abbandonarsi al destino e lottare per i propri sogni accettando il fatto che si presentano sempre nel momento giusto. L'uomo non può mai smettere di sognare. Il sogno è il nutrimento dell'anima, come il cibo è quello del corpo. Molte volte, nel corso dell'esistenza, vediamo che i nostri sogni svaniscono e che i nostri desideri vengono frustrati, tuttavia è necessario continuare a sognare, altrimenti la nostra anima muore. Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire. “(Paulo Coelho)
Il segreto della vita sta nel rinnovamento, esso richiede enorme coraggio, la natura sembra essersene fatta una ragione, l’uomo no. Ogni volta che ci si libera da un fardello, pesante, che ci lega al passato, a qualcuno, a qualcosa, si comincia a correre più veloci. Se ciò non avviene, in fondo non ce ne siamo davvero liberati. E’ comunque importante capire cosa ci impedisce di realizzare i nostri sogni e crescere nel modo giusto, il contadino sa bene cosa deve essere potato e lascia solo le gemme che daranno le uve migliori.
ENGLISH VERSION
The spring is in its full splendor: fresh air, clear skies and flowers everywhere coloring the landscape. It is impossible to remain indifferent to this beauty. I find myself captivated by the perfection of insects, the calm dog at the door; tuned to the chirping of birds, the hum of winged creatures flying and feel time marked by the tick of the clock .
I smell the air, which seems to come in great floral clouds, honeyed and intoxicating. The autumn has passed with its dropping leaves, putting everything to rest, while winter has served as a moment of breathing space, a time for recovery and healing. The vine has given up its fruits, seeming to trust in fate that harvest is more than just an ending. But instead the start to a new marvellous life cycle; and now again there will be a time for flowering.
At times nature may seem cynical to our eyes, but in fact, "the whole universe conspires so that those who want something with all their being will be able to realize their dreams. Men are responsible for their own destiny: they can commit the same mistakes, they can get separated from what they want, or from what, maybe, life has offered so generously; or they can surrender to fate and their dreams by accepting the fact that our prayers are always answered at the right time. Man must never stop dreaming. The dream is the nourishment of the soul as food is to the body. Many times, in the course of existence, we see that our dreams vanish and that our desires are frustrated, but you must continue to dream, otherwise the soul dies. Only one thing makes a dream impossible: the fear of failure”. (Paulo Coelho)
The secret to life is the trust in renewal, yet it takes enormous courage. Nature seems to have already accepted it, but not us. Every time we let go of a burden – we can begin to move more freely toward our dreams. If we find ourselves stuck, or going slowly maybe there is something that is binding us to the past that we need to let go. It is important to understand what prevents us from realizing our dreams, from growing in the right way- As the good farmer knows, we must see what is to be pruned, to have faith, and to make the cut to leave the buds that will give the best grapes.
SPANISH VERSION
La primavera esta en el máximo de su esplendor: aire fresco, cielo limpio y flores que colorean los paisajes. No es posible quedarse indiferente a tal belleza. Admiro la perfección de los insectos, la calma del perro en la puerta; escucho el canto de los pájaros, el zumbido de pequeñas criaturas voladoras y el tiempo marcado del batido del reloj. Solo hace falta oler el aire cargado de bocanadas florales, melosas y embriagantes. El otoño había hecho caer las hojas, había silenciado todo, mientras el invierno sirvió como pausa, de reposos, de reflexión, de autocuración. La viña se ha separado de sus propios frutos, abandonándose a su propio destino para reiniciar el maravilloso ciclo de la vida y llegará pronto también para ella el momento de la floración. La naturaleza puede parecer cínica a nuestros ojos, veloces al juzgar.
En realidad “todo el universo conspira para que quien lo desea con todo su ser pueda alcanzar a realizar sus propios sueños. Los hombres son artífices de su propio destino: pueden cometer siempre sus mismos errores, pueden escapar constantemente de aquello que desean, y que tal vez la vida les ofrece de manera generosa, o pueden abandonarse al destino y luchar por sus propios sueños aceptando el hecho que se representen siempre en el justo momento. El hombre no puede nunca parar de soñar. El sueño es la nutrición del alma, como la comida lo es para el cuerpo. Muchas veces, en el curso de la existencia, vemos que nuestros sueños desaparecen y que nuestros deseos quedan frustrados, todavía es necesario continuar a soñar, de otra manera nuestra alma moriría. Solo una cosa hace imposible un sueño: el miedo a fallar” (Paulo Coelho)
El secreto de la vida esta en el renovarse, eso pide un enorme coraje, la naturaleza parece que ya se ha hecho una razón, el hombre no. Cada vez que se libra de una carga, pesada, que lo liga al pasado, a alguno, a alguna cosa, se empieza a correr más rápido. Si esto no pasa, es que en el fondo no nos hemos verdaderamente liberados. Y igualmente es importante entender que cosa nos impide realizar nuestros sueños y crecer de la mejor manera, el campesino sabe bien lo que se tiene que podar y deja solo las gemas que darán las uvas mejores.
Spring , dreams and renewal.
Primavera, los sueños y la renovación.
ITALIAN VERSION
La primavera è nel massimo del suo splendore: l’aria fresca, i cieli tersi ed i fiori che colorano i paesaggi. Non è possibile rimanere indifferenti a tale bellezza. Ammiro la perfezione degli insetti, la calma del cane alla porta; ascolto il cinguettio degli uccelli, il leggero ronzio delle piccole creature volanti ed il tempo scandito dal battito delle lancette.
Basta annusare l’aria che arrivano zaffate floreali, mielose, inebrianti. L’autunno aveva fatto cadere le foglie, aveva messo tutto a tacere, mentre l’inverno èservito come momento di pausa, di riposo, di riflessione, di autoguarigione. La vite si è staccata dai propri frutti, abbandonandosi al proprio destino per riiniziare il meraviglioso ciclo della vita, ed arriveràpresto anche per lei il momento della fioritura. La natura può sembrare cinica ai nostri occhi, cosìrapidi a dare giudizi. In realtà“tutto l'universo cospira affinché chi lo desidera con tutto séstesso possa riuscire a realizzare i propri sogni. Gli uomini sono artefici del proprio destino: possono commettere sempre gli stessi errori, possono fuggire costantemente da ciò che desiderano, e che magari la vita gli offre in modo generoso; oppure possono abbandonarsi al destino e lottare per i propri sogni accettando il fatto che si presentano sempre nel momento giusto. L'uomo non può mai smettere di sognare. Il sogno è il nutrimento dell'anima, come il cibo è quello del corpo. Molte volte, nel corso dell'esistenza, vediamo che i nostri sogni svaniscono e che i nostri desideri vengono frustrati, tuttavia è necessario continuare a sognare, altrimenti la nostra anima muore. Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire. “(Paulo Coelho)
Il segreto della vita sta nel rinnovamento, esso richiede enorme coraggio, la natura sembra essersene fatta una ragione, l’uomo no. Ogni volta che ci si libera da un fardello, pesante, che ci lega al passato, a qualcuno, a qualcosa, si comincia a correre più veloci. Se ciò non avviene, in fondo non ce ne siamo davvero liberati. E’ comunque importante capire cosa ci impedisce di realizzare i nostri sogni e crescere nel modo giusto, il contadino sa bene cosa deve essere potato e lascia solo le gemme che daranno le uve migliori.
ENGLISH VERSION
The spring is in its full splendor: fresh air, clear skies and flowers everywhere coloring the landscape. It is impossible to remain indifferent to this beauty. I find myself captivated by the perfection of insects, the calm dog at the door; tuned to the chirping of birds, the hum of winged creatures flying and feel time marked by the tick of the clock .
I smell the air, which seems to come in great floral clouds, honeyed and intoxicating. The autumn has passed with its dropping leaves, putting everything to rest, while winter has served as a moment of breathing space, a time for recovery and healing. The vine has given up its fruits, seeming to trust in fate that harvest is more than just an ending. But instead the start to a new marvellous life cycle; and now again there will be a time for flowering.
At times nature may seem cynical to our eyes, but in fact, "the whole universe conspires so that those who want something with all their being will be able to realize their dreams. Men are responsible for their own destiny: they can commit the same mistakes, they can get separated from what they want, or from what, maybe, life has offered so generously; or they can surrender to fate and their dreams by accepting the fact that our prayers are always answered at the right time. Man must never stop dreaming. The dream is the nourishment of the soul as food is to the body. Many times, in the course of existence, we see that our dreams vanish and that our desires are frustrated, but you must continue to dream, otherwise the soul dies. Only one thing makes a dream impossible: the fear of failure”. (Paulo Coelho)
The secret to life is the trust in renewal, yet it takes enormous courage. Nature seems to have already accepted it, but not us. Every time we let go of a burden – we can begin to move more freely toward our dreams. If we find ourselves stuck, or going slowly maybe there is something that is binding us to the past that we need to let go. It is important to understand what prevents us from realizing our dreams, from growing in the right way- As the good farmer knows, we must see what is to be pruned, to have faith, and to make the cut to leave the buds that will give the best grapes.
SPANISH VERSION
La primavera esta en el máximo de su esplendor: aire fresco, cielo limpio y flores que colorean los paisajes. No es posible quedarse indiferente a tal belleza. Admiro la perfección de los insectos, la calma del perro en la puerta; escucho el canto de los pájaros, el zumbido de pequeñas criaturas voladoras y el tiempo marcado del batido del reloj. Solo hace falta oler el aire cargado de bocanadas florales, melosas y embriagantes. El otoño había hecho caer las hojas, había silenciado todo, mientras el invierno sirvió como pausa, de reposos, de reflexión, de autocuración. La viña se ha separado de sus propios frutos, abandonándose a su propio destino para reiniciar el maravilloso ciclo de la vida y llegará pronto también para ella el momento de la floración. La naturaleza puede parecer cínica a nuestros ojos, veloces al juzgar.
En realidad “todo el universo conspira para que quien lo desea con todo su ser pueda alcanzar a realizar sus propios sueños. Los hombres son artífices de su propio destino: pueden cometer siempre sus mismos errores, pueden escapar constantemente de aquello que desean, y que tal vez la vida les ofrece de manera generosa, o pueden abandonarse al destino y luchar por sus propios sueños aceptando el hecho que se representen siempre en el justo momento. El hombre no puede nunca parar de soñar. El sueño es la nutrición del alma, como la comida lo es para el cuerpo. Muchas veces, en el curso de la existencia, vemos que nuestros sueños desaparecen y que nuestros deseos quedan frustrados, todavía es necesario continuar a soñar, de otra manera nuestra alma moriría. Solo una cosa hace imposible un sueño: el miedo a fallar” (Paulo Coelho)
El secreto de la vida esta en el renovarse, eso pide un enorme coraje, la naturaleza parece que ya se ha hecho una razón, el hombre no. Cada vez que se libra de una carga, pesada, que lo liga al pasado, a alguno, a alguna cosa, se empieza a correr más rápido. Si esto no pasa, es que en el fondo no nos hemos verdaderamente liberados. Y igualmente es importante entender que cosa nos impide realizar nuestros sueños y crecer de la mejor manera, el campesino sabe bien lo que se tiene que podar y deja solo las gemas que darán las uvas mejores.
Saturday, November 2, 2013
2013: Vendemmia bagnata, vendemmia fortunata
ITALIAN AND ENGLISH VERSIONS
Gavorrano, 10 Ottobre 2013 - Il cielo è ancora blu, azzurro intenso verso oriente, con qualche nuvola scura ancora minacciosa. I grappoli sono bagnati dalla rugiada e gli scarponi avanzano con difficoltà sul terreno argilloso del Carandelle. E’ l’ultimo giorno di vendemmia, ormai il sorriso è sul viso di tutti ed il senso di soddisfazione permea ogni parte del corpo, guidando le nostre forbici sicure e rapide verso i pochi grappoli rimasti. Di pioggia, in questa ultima settimana, ne è scesa tanta ma non ci ha impedito di chiudere in bellezza quest’annata.
Assaggiando i vini, alcuni ancora nell’ultima fase di fermentazione, infatti possiamo esclamare: “Vendemmia bagnata, vendemmia fortunata”. Come ogni anno è solo un auspicio perché’ non possiamo realmente prevedere quello che una particolare annata ci riserverà nel tempo; ed è proprio questa imprevedibilità che rende ogni vendemmia più interessante, misteriosa e degna di essere apprezzata per quella che è stata.
Non è solo un’ottima annata e la più tardiva della storia di San Cristoforo! L’epoca di raccolta è solo paragonabile alle vendemmie del 2010 e del 2008 ma con un andamento climatico dell’anno diverso.
L’annata 2013 inizia dalla difficile annata 2012, troppo siccitosa, con viti più forti ma sicuramente stanche, e con un autunno-inverno molto piovoso che ha reso difficili le lavorazioni in vigna ma che, fortunatamente, ha ricostituito le riserve idriche dei terreni.
Con l’abbondanza d’acqua i suoli sono rimasti freddi a lungo conducendo ad un germogliamento delle viti nella prima decade di aprile, ben due settimane in ritardo rispetto alla media. Le temperature sempre basse di maggio e inizio giugno hanno limitato lo sviluppo vegetativo portando una fioritura lunga ed eterogenea, con un po’di acinellatura e aborto dei fiori che ha ridotto le rese per ettaro. Fortunatamente dalla seconda metà di giugno il tempo caldo e ampiamente soleggiato ha permesso di completare lo sviluppo delle pareti fogliari e di accrescere in modo ottimale i grappoli. Quindi Luglio e la prima parte di agosto sono stati intensamente caldi con ottime escursioni termiche. Nella seconda parte di agosto si è registrato un leggero abbassamento delle temperature, con temperature notturne inferiori ai 20°C che hanno permesso alle uve lo sviluppo ed il mantenimento dei profumi freschi e fruttati.
Il raccolto, per tutte le varietà, è avvenuto con una decina di giorni in ritardo rispetto alla norma e sempre in notturna per garantire l’arrivo in cantina di uve a circa 15°C.
Le uve bianche per il Luminoso sono state raccolte a metà Settembre volta lentamente e con grande regolarità. I primi assaggi ci mostrano un vino timido nella sua espressione aromatica con un palato estremamente equilibrato. La maturazione sui lieviti sarà di particolare importanza per la piena espressione di questo vino. Il primo Sangiovese, adatto per l’Amaranto, è stato raccolto i primi di ottobre dopo un fine settembre soleggiato e caratterizzato da temperature moderate e notevoli escursione termiche. Per l’ultimo Sangiovese ed il Petit Verdot abbiamo atteso coraggiosamente, nonostante le piogge, la metà di ottobre, per cercare il giusto equilibrio tra zuccheri, potenziale aromatico e polifenolico che solo un’annata eccezionale come questa poteva regalarci.
ENGLISH VERSION
"Wet harvest, lucky harvest"
Gavorrano , October 10th, 2013 - The sky is still a deep blue, growing lighter in the east and there are still some dark clouds threatening. The grape clusters are wet with dew and it is with some difficulty that we walk over the wet clay soil of the Carandelle vineyard. It is the last day of harvest and smiles are on everyone’s faces. There is a growing sense of satisfaction as the work is so nearly done. A new energy seems to be guiding our scissors quickly and steadily towards the few remaining clusters. There have been many dark clouds and a lot of rain during this last week of harvest, but it has not prevented us from having a happy ending.
Now tasting the wines, some of which are still fermenting, I am reminded of a traditional Italian saying: 'sposa bagnata sposa fortunata'. Literally translated the expression means 'wet bride, lucky bride,' the idea being that rain on her wedding day promises a bride a bright future. Of course these wines are still only a promise of what is to come. We can never really predict exactly what a particular vintage will give us as it continues developing over time, but it is precisely this unpredictability that makes each vintage exciting, unique and interesting. Yet with a vintage that is already revealing so much potential maybe we can say, "Wet harvest, lucky harvest!"
It is not just a very good year it is also the most delayed harvest in the history of San Cristoforo. The harvest period is only comparable with those of 2010 and 2008, however with different weather patterns over the year.
The 2013 vintage begins from the end of the difficult 2012 vintage. A year that was defined by drought, 2012 left the vines stronger but definitely tired. It was fortunate that 2013’s very rainy autumn/winter period, despite making work in the vineyard difficult, reconstituted the water reserves of our soils.
With the water abundance, soils remained cold for a long time leading to a budburst only in the first ten days of April, two weeks later than average. The temperatures, always low in May and early June, limited vegetative growth, and encouraged a long and heterogeneous flowering. There was also a small amount of millerandage and flower abortion which reduced the final yields per hectare. Fortunately from the second half of June the warm and overall sunny weather allowed the vines to complete the development of the leaf canopy and their ideal cluster growth. Then July and the first part of August were intensely hot with excellent thermal excursions. In the second part of August there was a slight drop in the temperature, with nights often going below 20°C, this allowed the grapes to develop and maintain elegant fresh and fruity scents.
The harvest for all our varieties was about ten days later than the average and all took place in the night to ensure that the grapes arrived to the cellar at about 15°C.
The white grapes for the Luminoso were harvested in mid-September and the fermentation took place slowly in a stainless steel vat. The first sip reveals a wine that is shy in its aromatic expression with an extremely balanced palate. Aging on the lees will be particularly important for the full expression of this wine. The first Sangiovese for Amaranto, was collected in early October after a sunny late September characterized by moderate temperatures and significant thermal excursions.
Despite the rains, we boldly waited until the middle of October for the last Sangiovese and the Petit Verdot. This delay gave the grapes the time to produce the right balance of sugars, aromatics and polyphenolic potential that only an exceptional year like this one could give us.
Gavorrano, 10 Ottobre 2013 - Il cielo è ancora blu, azzurro intenso verso oriente, con qualche nuvola scura ancora minacciosa. I grappoli sono bagnati dalla rugiada e gli scarponi avanzano con difficoltà sul terreno argilloso del Carandelle. E’ l’ultimo giorno di vendemmia, ormai il sorriso è sul viso di tutti ed il senso di soddisfazione permea ogni parte del corpo, guidando le nostre forbici sicure e rapide verso i pochi grappoli rimasti. Di pioggia, in questa ultima settimana, ne è scesa tanta ma non ci ha impedito di chiudere in bellezza quest’annata.
Assaggiando i vini, alcuni ancora nell’ultima fase di fermentazione, infatti possiamo esclamare: “Vendemmia bagnata, vendemmia fortunata”. Come ogni anno è solo un auspicio perché’ non possiamo realmente prevedere quello che una particolare annata ci riserverà nel tempo; ed è proprio questa imprevedibilità che rende ogni vendemmia più interessante, misteriosa e degna di essere apprezzata per quella che è stata.
Non è solo un’ottima annata e la più tardiva della storia di San Cristoforo! L’epoca di raccolta è solo paragonabile alle vendemmie del 2010 e del 2008 ma con un andamento climatico dell’anno diverso.
L’annata 2013 inizia dalla difficile annata 2012, troppo siccitosa, con viti più forti ma sicuramente stanche, e con un autunno-inverno molto piovoso che ha reso difficili le lavorazioni in vigna ma che, fortunatamente, ha ricostituito le riserve idriche dei terreni.
Con l’abbondanza d’acqua i suoli sono rimasti freddi a lungo conducendo ad un germogliamento delle viti nella prima decade di aprile, ben due settimane in ritardo rispetto alla media. Le temperature sempre basse di maggio e inizio giugno hanno limitato lo sviluppo vegetativo portando una fioritura lunga ed eterogenea, con un po’di acinellatura e aborto dei fiori che ha ridotto le rese per ettaro. Fortunatamente dalla seconda metà di giugno il tempo caldo e ampiamente soleggiato ha permesso di completare lo sviluppo delle pareti fogliari e di accrescere in modo ottimale i grappoli. Quindi Luglio e la prima parte di agosto sono stati intensamente caldi con ottime escursioni termiche. Nella seconda parte di agosto si è registrato un leggero abbassamento delle temperature, con temperature notturne inferiori ai 20°C che hanno permesso alle uve lo sviluppo ed il mantenimento dei profumi freschi e fruttati.
Il raccolto, per tutte le varietà, è avvenuto con una decina di giorni in ritardo rispetto alla norma e sempre in notturna per garantire l’arrivo in cantina di uve a circa 15°C.
Le uve bianche per il Luminoso sono state raccolte a metà Settembre volta lentamente e con grande regolarità. I primi assaggi ci mostrano un vino timido nella sua espressione aromatica con un palato estremamente equilibrato. La maturazione sui lieviti sarà di particolare importanza per la piena espressione di questo vino. Il primo Sangiovese, adatto per l’Amaranto, è stato raccolto i primi di ottobre dopo un fine settembre soleggiato e caratterizzato da temperature moderate e notevoli escursione termiche. Per l’ultimo Sangiovese ed il Petit Verdot abbiamo atteso coraggiosamente, nonostante le piogge, la metà di ottobre, per cercare il giusto equilibrio tra zuccheri, potenziale aromatico e polifenolico che solo un’annata eccezionale come questa poteva regalarci.
ENGLISH VERSION
"Wet harvest, lucky harvest"
Gavorrano , October 10th, 2013 - The sky is still a deep blue, growing lighter in the east and there are still some dark clouds threatening. The grape clusters are wet with dew and it is with some difficulty that we walk over the wet clay soil of the Carandelle vineyard. It is the last day of harvest and smiles are on everyone’s faces. There is a growing sense of satisfaction as the work is so nearly done. A new energy seems to be guiding our scissors quickly and steadily towards the few remaining clusters. There have been many dark clouds and a lot of rain during this last week of harvest, but it has not prevented us from having a happy ending.
Now tasting the wines, some of which are still fermenting, I am reminded of a traditional Italian saying: 'sposa bagnata sposa fortunata'. Literally translated the expression means 'wet bride, lucky bride,' the idea being that rain on her wedding day promises a bride a bright future. Of course these wines are still only a promise of what is to come. We can never really predict exactly what a particular vintage will give us as it continues developing over time, but it is precisely this unpredictability that makes each vintage exciting, unique and interesting. Yet with a vintage that is already revealing so much potential maybe we can say, "Wet harvest, lucky harvest!"
It is not just a very good year it is also the most delayed harvest in the history of San Cristoforo. The harvest period is only comparable with those of 2010 and 2008, however with different weather patterns over the year.
The 2013 vintage begins from the end of the difficult 2012 vintage. A year that was defined by drought, 2012 left the vines stronger but definitely tired. It was fortunate that 2013’s very rainy autumn/winter period, despite making work in the vineyard difficult, reconstituted the water reserves of our soils.
With the water abundance, soils remained cold for a long time leading to a budburst only in the first ten days of April, two weeks later than average. The temperatures, always low in May and early June, limited vegetative growth, and encouraged a long and heterogeneous flowering. There was also a small amount of millerandage and flower abortion which reduced the final yields per hectare. Fortunately from the second half of June the warm and overall sunny weather allowed the vines to complete the development of the leaf canopy and their ideal cluster growth. Then July and the first part of August were intensely hot with excellent thermal excursions. In the second part of August there was a slight drop in the temperature, with nights often going below 20°C, this allowed the grapes to develop and maintain elegant fresh and fruity scents.
The harvest for all our varieties was about ten days later than the average and all took place in the night to ensure that the grapes arrived to the cellar at about 15°C.
The white grapes for the Luminoso were harvested in mid-September and the fermentation took place slowly in a stainless steel vat. The first sip reveals a wine that is shy in its aromatic expression with an extremely balanced palate. Aging on the lees will be particularly important for the full expression of this wine. The first Sangiovese for Amaranto, was collected in early October after a sunny late September characterized by moderate temperatures and significant thermal excursions.
Despite the rains, we boldly waited until the middle of October for the last Sangiovese and the Petit Verdot. This delay gave the grapes the time to produce the right balance of sugars, aromatics and polyphenolic potential that only an exceptional year like this one could give us.
Friday, May 31, 2013
Onnipotenza del produttore
ITALIAN, ENGLISH AND SPANISH VERSIONS
Ho sempre amato le persone forti e capaci che non ostentano le loro virtù. Hanno spesso occhi profondi e dolci, sono sagge, trovo che assomiglino un po' a mio padre. Tali persone sono, negli anni, diventate mie amiche. Le rispetto profondamente, sono spesso positive, ma soprattutto abbinano al saper-fare l'umiltà. Questo è un delicato assemblaggio, simile a quello che porta ad un grande vino. Tipico delle persone eleganti ed equilibrate. Pacatezza che troppo spesso viene ignorata o poco apprezzata da coloro che, superficialmente, tendono a catalogarla come ingenuità.
Vorrei che l'indole docile della maggior parte delle persone non fosse sopraffatta dall'atteggiamento aggressivo di coloro che esibiscono potere e superiorità. Questo non accadrebbe se ognuno riflettesse maggiormente sul proprio reale valore, troppo spesso volutamente rinnegato da una società che ama attribuire meriti ai singoli, piuttosto che ad un insieme di persone e situazioni più o meno casuali.
Questo accade nel mondo del vino. Il merito per aver prodotto un grande vino viene attribuito all'enologo o al proprietario, stimolando, a volte, sentimenti di superiorità' e onnipotenza non giustificati.
Al contrario, il segreto del buon vino e' un mistero che lega la vite sia all'uomo che la coltiva sia al luogo in cui cresce. Tale sottile equilibrio tra elementi, simile ad un'armonia ben riuscita, non può essere banalizzato nell'attività di un singolo individuo.
E' un lavoro di team che vede al primo posto la natura e a seguire l'agronomo, colui che calpesta la vigna avanti indietro con la pioggia ed il sole. Dalle sue forbici la vite impara a produrre frutti sempre più dolci e saporiti mentre la terra, ben lavorata ed accudita, continua a vivere in simbiosi con ogni pianta, allevata e selvatica. Quindi è la volta del cantiniere, spesso pallido e con gli abiti umidi per i lavaggi delle attrezzature. Con lui il vino passa la maggior parte del tempo. Ne percepisce l'umore, ne assume i modi, si plasma e si fa buono se il cantiniere e' amorevole e preciso nelle operazioni. Segue l'enologo, con un piede in vigna e l'altro in cantina, occupato perennemente nell'assaggio del vino arrovellandosi per l'assemblaggio perfetto. Se fortunato ha il compito di non sciupar tutto, altrimenti, come un dottore, è chiamato a curare le malattie del vino. A casa si porta dubbi, errori, delusioni e successi. Alla fine, o al principio, troviamo il proprietario: coordinatore illuminato, colui che deve sapere un po' di tutto, dalle sue scelte deriva il futuro di questa terra e di queste persone, come un capitano sente il peso di portare tutti in salvo, come un direttore d'orchestra sente il forte desiderio di creare una sinfonia perfetta che porta ad un grande vino.
<![endif]--> Per tale ragione nessuno dovrebbe sentirsi superiore o giudicare gli altri ma se vittorioso, considerarsi semplicemente caparbio capofila di un team, capace nella focalizzare un risultato, e fortunato nelle situazioni che si sono venute a creare. E' importante riconoscere il proprio valore tanto quanto riconoscere i propri limiti per essere più' equilibrati e felici, semplicemente come un buon vino.
ENGLISH VERSION
"Vintner omnipotence"
I have always appreciated strong and capable people who do not flaunt their virtues. There is often depth and kindness to their eyes, a wisdom, which somehow reminds me of my father. Over the years I have been fortunate to meet many such people, even to call them my friends. I have a deep respect for their positive and adaptable natures, but especially for how they seem to effortlessly combine savoir-faire with humility. This is a very delicate blending, similar to that of a great wine. There is an inner balance inherent to some people, a tranquility that is often ignored or unappreciated by those who may even mistake it for naiveté.
It is this gentler nature which can be overwhelmed by the more aggressive or superior attitude of others. Greater credit is often given to those that are more vocal about their successes and strengths, a calm smile and warm eyes can be more easily overlooked. Or perhaps we as a society simply find it easier to give greater merit to one individual over a group or even just the positive influence of a fortunate situation. This is very often a mistake, as it is extremely rare that great things can happen without team work and a good deal of luck!
We even see this happening in the wine world. Very often all the credit for producing a great wine is given to the Winemaker or the Vineyard owner, making them the focus of all the accolades, which seems to overestimate their superiority or omnipotence.
On the contrary, the secret behind a good wine is the mysterious link between the vine, those who work with it, and the place where it grows. Such subtle balance between elements, this successful harmony, cannot be trivialized by giving all the credit to the activity of a single individual.
It is the work of many hands, but with nature at its very heart. There is the guiding hand of the Agronomist, who moves among the vines, back and forth, in rain and sun. With the cut of his scissors the vine is trained to make better and more concentrated fruits, while the soil under his care continues to be alive in symbiosis with each plant, both cultivated and wild. Then it is the turn of the Cellarworker, very often pale and in clothes left wet by the seemingly endless equipment washing. It is with him that the wine spends most of its time, his will be no small influence. The wine will be formed by his mood, his attitudes, it will get a shape and improve if the Cellarworker is loving, dedicated and precise in all the operations. Then follows the Winemaker, with one foot in the vineyard and the other in the winery, perpetually occupied in sipping wine, preoccupied by how to perfect it. If fortunate his main task is not wasting anything, or otherwise, like a doctor, he is called upon to diagnose ailments, and to treat them. He is always bringing home his doubts, mistakes, disappointments and successes.
At the end -or at the beginning - we find the Owner: the enlightened coordinator, who must know a bit of everything. The future of this land and these people, depends on his choices. Like a captain he feels the responsibility to protect them all, like an orchestra leader he hopes to conduct all these elements into a perfect symphony, a great wine.
So we must value our strengths and recognize our limitations, and appreciate those of others. We should recognize that harmony is the result of various and different parts forming a satisfying whole, because no one thing is emphasized at the expense of another. Strive to simply try and be more balanced and happy, in harmony, like a good wine.
SPANISH VERSION
"El productor omnipotente"
Siempre he amado las personas fuertes y capaces que no hacen alarde de sus virtudes. A menudo tienen los ojos profundos y dulces, son sabios, y encuentro que se parecen a mi padre. Tales personas se han convertido a través de los años en mis amigos. Las respeto profundamente, son casi siempre positivas, pero sobre todo cuando saben armonizar sus conocimientos y humildad. Sería como un delicado coupage, similar al que tiene un gran vino. Típico de las personas elegantes y equilibradas. Esa calma que con demasiada frecuencia se ignora o es poco apreciada por los que la catalogan superficialmente como ingenuidad.
Me gustaría que la docilidad de la mayoría de la gente no se sintiera abrumada por la actitud de aquellos que exhiben el poder agresivo y su superioridad. Esto no sucedería si todos reflejáramos mayormente su valor real, a menudo deliberadamente negado por una sociedad que le gusta dar más mérito a los individuos, en lugar del conjunto de personas y de situaciones más o menos azarosas.
Esto sucede en el mundo del vino. El mérito de haber creado un grande vino se atribuye al enólogo o el propietario, estimulando, a veces, los sentimientos de superioridad y omnipotencia no justificados.
Al contrario, el secreto de un buen vino es un misterio que une a la viña y al hombre que la cultiva en el lugar donde crece. Tal sutil equilibrio entre los elementos, similares a una exitosa armonía, no puede ser banalizado en la actividad de un solo individuo.
Es un trabajo de equipo que pone en primer lugar a la naturaleza y al seguimiento del agrónomo, que pisotea la vid de ida y vuelta con la lluvia y el sol. De sus tijeras la viña aprende a producir frutos más dulces y con más gusto, mientras que la tierra, bien trabajada y cuidada, continúa viviendo en simbiosis con cada planta, criada y salvaje. Así que es el momento del bodeguero, a menudo pálido con la ropa húmeda por el lavado del equipo. El vino pasa la mayor parte del tiempo con él. Se percibe el estado de ánimo, asume la forma, se plasma y se hace bueno si el que trabaja en la bodega es cariñoso y preciso en las operaciones. Le sigue el enólogo, con un pie en la viña y el otro en la bodega, perpetuamente ocupado en probar el vino y encontrando su combinación perfecta. Si tiene suerte, tiene la obligación de no intentar arreglar todo, de lo contrario, como un doctor, está llamado a curar las enfermedades del vino. Trae a su casa las dudas, los errores, las decepciones y los éxitos. Al final, o al principio, nos encontramos con el propietario: el coordinador iluminado, que debe saber un poco de todo, y que de sus opciones depende el futuro de esta tierra y de estas personas; es como un capitán que se siente la carga de salvar a todos;como un director de orquesta que siente el fuerte deseo de crear una sinfonía perfecta que conduce a un gran vino.
Por esta razón, nadie debe sentirse superior a otros, o juzgar a los demás; y si se gana, se debe sentir simplemente como la determinada cabeza de un equipo capaz de focalizar un resultado, afortunado en las situaciones que se han creado. Lo importante es reconocer el propio valor tanto como reconocer las limitaciones para ser más equilibrados y felices, como un buen vino.
Ho sempre amato le persone forti e capaci che non ostentano le loro virtù. Hanno spesso occhi profondi e dolci, sono sagge, trovo che assomiglino un po' a mio padre. Tali persone sono, negli anni, diventate mie amiche. Le rispetto profondamente, sono spesso positive, ma soprattutto abbinano al saper-fare l'umiltà. Questo è un delicato assemblaggio, simile a quello che porta ad un grande vino. Tipico delle persone eleganti ed equilibrate. Pacatezza che troppo spesso viene ignorata o poco apprezzata da coloro che, superficialmente, tendono a catalogarla come ingenuità.
Vorrei che l'indole docile della maggior parte delle persone non fosse sopraffatta dall'atteggiamento aggressivo di coloro che esibiscono potere e superiorità. Questo non accadrebbe se ognuno riflettesse maggiormente sul proprio reale valore, troppo spesso volutamente rinnegato da una società che ama attribuire meriti ai singoli, piuttosto che ad un insieme di persone e situazioni più o meno casuali.
Questo accade nel mondo del vino. Il merito per aver prodotto un grande vino viene attribuito all'enologo o al proprietario, stimolando, a volte, sentimenti di superiorità' e onnipotenza non giustificati.
Al contrario, il segreto del buon vino e' un mistero che lega la vite sia all'uomo che la coltiva sia al luogo in cui cresce. Tale sottile equilibrio tra elementi, simile ad un'armonia ben riuscita, non può essere banalizzato nell'attività di un singolo individuo.
E' un lavoro di team che vede al primo posto la natura e a seguire l'agronomo, colui che calpesta la vigna avanti indietro con la pioggia ed il sole. Dalle sue forbici la vite impara a produrre frutti sempre più dolci e saporiti mentre la terra, ben lavorata ed accudita, continua a vivere in simbiosi con ogni pianta, allevata e selvatica. Quindi è la volta del cantiniere, spesso pallido e con gli abiti umidi per i lavaggi delle attrezzature. Con lui il vino passa la maggior parte del tempo. Ne percepisce l'umore, ne assume i modi, si plasma e si fa buono se il cantiniere e' amorevole e preciso nelle operazioni. Segue l'enologo, con un piede in vigna e l'altro in cantina, occupato perennemente nell'assaggio del vino arrovellandosi per l'assemblaggio perfetto. Se fortunato ha il compito di non sciupar tutto, altrimenti, come un dottore, è chiamato a curare le malattie del vino. A casa si porta dubbi, errori, delusioni e successi. Alla fine, o al principio, troviamo il proprietario: coordinatore illuminato, colui che deve sapere un po' di tutto, dalle sue scelte deriva il futuro di questa terra e di queste persone, come un capitano sente il peso di portare tutti in salvo, come un direttore d'orchestra sente il forte desiderio di creare una sinfonia perfetta che porta ad un grande vino.
<![endif]--> Per tale ragione nessuno dovrebbe sentirsi superiore o giudicare gli altri ma se vittorioso, considerarsi semplicemente caparbio capofila di un team, capace nella focalizzare un risultato, e fortunato nelle situazioni che si sono venute a creare. E' importante riconoscere il proprio valore tanto quanto riconoscere i propri limiti per essere più' equilibrati e felici, semplicemente come un buon vino.
ENGLISH VERSION
"Vintner omnipotence"
I have always appreciated strong and capable people who do not flaunt their virtues. There is often depth and kindness to their eyes, a wisdom, which somehow reminds me of my father. Over the years I have been fortunate to meet many such people, even to call them my friends. I have a deep respect for their positive and adaptable natures, but especially for how they seem to effortlessly combine savoir-faire with humility. This is a very delicate blending, similar to that of a great wine. There is an inner balance inherent to some people, a tranquility that is often ignored or unappreciated by those who may even mistake it for naiveté.
It is this gentler nature which can be overwhelmed by the more aggressive or superior attitude of others. Greater credit is often given to those that are more vocal about their successes and strengths, a calm smile and warm eyes can be more easily overlooked. Or perhaps we as a society simply find it easier to give greater merit to one individual over a group or even just the positive influence of a fortunate situation. This is very often a mistake, as it is extremely rare that great things can happen without team work and a good deal of luck!
We even see this happening in the wine world. Very often all the credit for producing a great wine is given to the Winemaker or the Vineyard owner, making them the focus of all the accolades, which seems to overestimate their superiority or omnipotence.
On the contrary, the secret behind a good wine is the mysterious link between the vine, those who work with it, and the place where it grows. Such subtle balance between elements, this successful harmony, cannot be trivialized by giving all the credit to the activity of a single individual.
It is the work of many hands, but with nature at its very heart. There is the guiding hand of the Agronomist, who moves among the vines, back and forth, in rain and sun. With the cut of his scissors the vine is trained to make better and more concentrated fruits, while the soil under his care continues to be alive in symbiosis with each plant, both cultivated and wild. Then it is the turn of the Cellarworker, very often pale and in clothes left wet by the seemingly endless equipment washing. It is with him that the wine spends most of its time, his will be no small influence. The wine will be formed by his mood, his attitudes, it will get a shape and improve if the Cellarworker is loving, dedicated and precise in all the operations. Then follows the Winemaker, with one foot in the vineyard and the other in the winery, perpetually occupied in sipping wine, preoccupied by how to perfect it. If fortunate his main task is not wasting anything, or otherwise, like a doctor, he is called upon to diagnose ailments, and to treat them. He is always bringing home his doubts, mistakes, disappointments and successes.
At the end -or at the beginning - we find the Owner: the enlightened coordinator, who must know a bit of everything. The future of this land and these people, depends on his choices. Like a captain he feels the responsibility to protect them all, like an orchestra leader he hopes to conduct all these elements into a perfect symphony, a great wine.
So we must value our strengths and recognize our limitations, and appreciate those of others. We should recognize that harmony is the result of various and different parts forming a satisfying whole, because no one thing is emphasized at the expense of another. Strive to simply try and be more balanced and happy, in harmony, like a good wine.
SPANISH VERSION
"El productor omnipotente"
Siempre he amado las personas fuertes y capaces que no hacen alarde de sus virtudes. A menudo tienen los ojos profundos y dulces, son sabios, y encuentro que se parecen a mi padre. Tales personas se han convertido a través de los años en mis amigos. Las respeto profundamente, son casi siempre positivas, pero sobre todo cuando saben armonizar sus conocimientos y humildad. Sería como un delicado coupage, similar al que tiene un gran vino. Típico de las personas elegantes y equilibradas. Esa calma que con demasiada frecuencia se ignora o es poco apreciada por los que la catalogan superficialmente como ingenuidad.
Me gustaría que la docilidad de la mayoría de la gente no se sintiera abrumada por la actitud de aquellos que exhiben el poder agresivo y su superioridad. Esto no sucedería si todos reflejáramos mayormente su valor real, a menudo deliberadamente negado por una sociedad que le gusta dar más mérito a los individuos, en lugar del conjunto de personas y de situaciones más o menos azarosas.
Esto sucede en el mundo del vino. El mérito de haber creado un grande vino se atribuye al enólogo o el propietario, estimulando, a veces, los sentimientos de superioridad y omnipotencia no justificados.
Al contrario, el secreto de un buen vino es un misterio que une a la viña y al hombre que la cultiva en el lugar donde crece. Tal sutil equilibrio entre los elementos, similares a una exitosa armonía, no puede ser banalizado en la actividad de un solo individuo.
Es un trabajo de equipo que pone en primer lugar a la naturaleza y al seguimiento del agrónomo, que pisotea la vid de ida y vuelta con la lluvia y el sol. De sus tijeras la viña aprende a producir frutos más dulces y con más gusto, mientras que la tierra, bien trabajada y cuidada, continúa viviendo en simbiosis con cada planta, criada y salvaje. Así que es el momento del bodeguero, a menudo pálido con la ropa húmeda por el lavado del equipo. El vino pasa la mayor parte del tiempo con él. Se percibe el estado de ánimo, asume la forma, se plasma y se hace bueno si el que trabaja en la bodega es cariñoso y preciso en las operaciones. Le sigue el enólogo, con un pie en la viña y el otro en la bodega, perpetuamente ocupado en probar el vino y encontrando su combinación perfecta. Si tiene suerte, tiene la obligación de no intentar arreglar todo, de lo contrario, como un doctor, está llamado a curar las enfermedades del vino. Trae a su casa las dudas, los errores, las decepciones y los éxitos. Al final, o al principio, nos encontramos con el propietario: el coordinador iluminado, que debe saber un poco de todo, y que de sus opciones depende el futuro de esta tierra y de estas personas; es como un capitán que se siente la carga de salvar a todos;como un director de orquesta que siente el fuerte deseo de crear una sinfonía perfecta que conduce a un gran vino.
Por esta razón, nadie debe sentirse superior a otros, o juzgar a los demás; y si se gana, se debe sentir simplemente como la determinada cabeza de un equipo capaz de focalizar un resultado, afortunado en las situaciones que se han creado. Lo importante es reconocer el propio valor tanto como reconocer las limitaciones para ser más equilibrados y felices, como un buen vino.
Wednesday, December 26, 2012
2012 Vendemmia inaspettata / unexpected vintage
ITALIAN AND ENGLISH VERSIONS
Da ottobre 2011 ad agosto 2012 si è visto il minor numero di piogge mai riscontrato fino ad oggi qui a San Cristoforo, forse solo un paio in primavera degne di nota. Per la Toscana, questo risulta l’anno più siccitoso della storia, solo paragonabile al 1945 che aveva visto in tutto l’anno solo 290 mm.
Quindi verso la fine di Agosto ci stavamo chiedendo se avessimo avuto uva da raccogliere per la vendemmia 2012. La media nella nostra zona è di 680 mm/anno di pioggia, già piuttosto bassa.
Eravamo abituati a poche piogge, in base ai dati estrapolati dalle rilevazioni dell’eliofania * infatti, tra tutte le province italiane, Grosseto, soprattutto nell'area che si affaccia alla costa conta il maggior numero di giornate con cielo sereno nell'arco dell'anno. Ma quest’anno la situazione sembrava davvero critica.
Fortunatamente nel mese di settembre la situazione si è ristabilita e la vite come per miracolo ha ricominciato a lavorare mostrando frutti sanissimi anche se in ritardo nella maturazione. A livello fitosanitario infatti non si sono verificati fenomeni di attacchi fungini, che rappresentano per noi biodinamici l’elemento di maggior criticità, soprattutto per il Sangiovese, più suscettibile ad attacchi di botrite.
E pensare che l’annata 2012, nonostante le mancate piogge autunnali ed invernali, era iniziata bene, con un forte freddo nel mese di gennaio, con punte di -5°C, che aveva marcato con forza il passaggio dal 2011 al 2012, con beneficio sia dei cereali che della vite.
Lo sviluppo dei sovesci è stato ottimale nonostante le poche piogge che sono arrivate nel momento più propizio. Ci sentiamo quindi molto soddisfatti della quantità di sostanza organica apportata al nostro suolo.
Il 9 aprile, giorno di pasquetta, si è verificata una gelata che ha portato ad un calo naturale della resa per ettaro del 40%, ed un rallentamento delle successive fasi vegetative. Questa gelata, inizialmente valutata come una calamità, si è rivelata l’evento più fortunato dell’anno. Infatti, determinando un naturale diradamento, la vite anche sottoposta a grave stress idrico ha potuto procedere nella completa maturazione di quei pochi grappoli rimasti. Una vite carica d’uva non avrebbe potuto resistere all’avvento di “Lucifero”, l’ondata di calore iniziata il 21 Agosto e che ha visto raggiungere la punta dei 41°C nell’entroterra toscano (temperature raggiunte solo in due casi storici, nel 1983 e nel 2003). Le uve sarebbero rimaste crude anche aspettando.
Al di là di quest’annata anomala per temperature e siccità, ci siamo stupiti nel constatare come le nostre viti abbiano superato queste condizioni estreme, segno della forte sinergia tra le loro radici e questi terreni drenanti ma così freschi in profondità. Considerando che a Podere San Cristoforo non abbiamo alcun impianto di irrigazione, non potevamo immaginare una situazione così positiva.
Abbiamo notato una difformità di maturazione sia tra i grappoli della stessa vite, che per le stesse varietà nei diversi appezzamenti. L’epoca di vendemmia, alla fine, è stata nella media e cioè a metà settembre per Vermentino e Trebbiano, a fine settembre per Sangiovese e a inizio ottobre per Petit Verdot.
Ad inizio settembre, le giornate fresche e coperte da nubi, con alcune brevi piogge, oltre a rallentare la raccolta, che viene effettuata solo ad uve asciutte, ha consentito di raccogliere le uve Trebbiano e Vermentino a temperature più basse. Da venerdì 7 settembre il freddo è stato spazzato via dell’anticiclone “Bacco” che ha riportato le temperature intorno ai 28-30°C di giorno (con escursioni termiche di 15°C tra giorno e notte). Le temperature poi si sono abbassate gradatamente durante tutto il mese permettendo a Sangiovese e Petit Verdot di maturare nel migliore dei modi. Il grado alcolico per tutte le varietà è risultato più basso dell’annata 2011 consegnandoci vini freschi ed eleganti, di minor struttura, ma pur sempre figli di questa terra e di questa inaspettata - per questo benedetta - annata.
* dal greco elios (sole) + phaino (manifestare) è il parametro metereologico che misura la durata media del soleggiamento in una zona.
ENGLISH VERSION
From October 2011 to August 2012 we had very minimal rain here at Podere San Cristoforo, with only a few noteworthy showers in the spring. For Tuscany, this has been one of the driest years in history, comparable only to 1945, which saw a total of 290 mm of rain. At the end of August we were left wondering if we would even have a harvest this year. We are already accustomed to low rainfall; the average in our zone is 680 mm/year. Based on eliofania* data surveys, Grosseto, among all the Italian provinces, counts the highest number of clear sky days within the year, especially on the coast. But this year the situation seemed truly critical.
Fortunately in September there was great relief as the situation was re-established and, like a miracle, the vines where refreshed, showing healthy fruits even if it was later in the maturation. We were spared any trouble with mold or fungus, one of the greatest risks in light of our biodynamic approach, especially for the Sangiovese grapes which are already more susceptible to botrytis.
The year, despite missing autumn and winter rains, began well. With the arrival of an intense cold in January, and temperatures of -5°C (23°F), the natural transition from 2011 to 2012 brought benefits for both the cereals and the vines.
The herbs we planted in the vineyards had optimal growth do to the propitious timing of the rainfall. We were ultimately very satisfied with the quantity of organic substance brought back into our soils.
On April 9, the day of “pasquetta” in Italy, a frost occurred that entailed a natural 40% yield loss and slowed down the following vegetative phases. This frost, initially considered as a calamity, proved to be the most fortunate event of the year. In fact, this natural “green harvest” meant that the vines though suffering serious water stress, were able to proceed in the complete maturation of those few clusters that remained. A vine loaded with many grapes would never have withstood the "Lucifero” heat wave starting on August 21 when the thermometer reach a peak of 41°C (106°F) in the Tuscan hinterland. This temperature has only been recorded on two historical cases, in 1983 and in 2003. Without the frosts of April, the grapes would have been left unripe even if given more time for their maturation.
In the face of this anomalous year for temperatures and drought, we were thrilled to see our vines overcome these extreme conditions. Considering that at Podere San Cristoforo we don't have an irrigation system, we could never have imagined such a positive outcome.
This is a sign of a strong synergy between the roots and the vineyard soils well drained, but maintaining freshness at their depths. Different maturation levels both for clusters on the same vine, and for the same varieties planted on different vineyards were noted. Harvest time ultimately occurred within the average date range: middle of September for Vermentino and Trebbiano, the end of September for Sangiovese, and the beginning of October for Petit Verdot.
In the beginning of September came cooler and cloudier days, along with some light rains. This slowed down the harvest – as grapes are picked only when they are dry - and allowed us to pick the Trebbiano and Vermentino grapes at lower temperatures. From Friday September 7th those cold days were swept away by the so-called "Bacchus” anticyclone that raised daytime temperatures to 28-30°C (82-86°F) with a fluctuation between day and night temperatures of 15°C (23°F). Temperatures gradually lowered during the whole month allowing Sangiovese and Petit Verdot to ripen more slowly. The alcoholic degree for all the varieties has been lower than 2011, giving slightly less body but fresh and elegant wines that truly reflect this surprising land. This is unexpected and in many ways blessed vintage!
* from ancient Greek language elios (sun) + phaino (to show) it is a meteorological parameter that measures the average duration of clear sky in a specific zone
Da ottobre 2011 ad agosto 2012 si è visto il minor numero di piogge mai riscontrato fino ad oggi qui a San Cristoforo, forse solo un paio in primavera degne di nota. Per la Toscana, questo risulta l’anno più siccitoso della storia, solo paragonabile al 1945 che aveva visto in tutto l’anno solo 290 mm.
Quindi verso la fine di Agosto ci stavamo chiedendo se avessimo avuto uva da raccogliere per la vendemmia 2012. La media nella nostra zona è di 680 mm/anno di pioggia, già piuttosto bassa.
Eravamo abituati a poche piogge, in base ai dati estrapolati dalle rilevazioni dell’eliofania * infatti, tra tutte le province italiane, Grosseto, soprattutto nell'area che si affaccia alla costa conta il maggior numero di giornate con cielo sereno nell'arco dell'anno. Ma quest’anno la situazione sembrava davvero critica.
Fortunatamente nel mese di settembre la situazione si è ristabilita e la vite come per miracolo ha ricominciato a lavorare mostrando frutti sanissimi anche se in ritardo nella maturazione. A livello fitosanitario infatti non si sono verificati fenomeni di attacchi fungini, che rappresentano per noi biodinamici l’elemento di maggior criticità, soprattutto per il Sangiovese, più suscettibile ad attacchi di botrite.
E pensare che l’annata 2012, nonostante le mancate piogge autunnali ed invernali, era iniziata bene, con un forte freddo nel mese di gennaio, con punte di -5°C, che aveva marcato con forza il passaggio dal 2011 al 2012, con beneficio sia dei cereali che della vite.
Lo sviluppo dei sovesci è stato ottimale nonostante le poche piogge che sono arrivate nel momento più propizio. Ci sentiamo quindi molto soddisfatti della quantità di sostanza organica apportata al nostro suolo.
Il 9 aprile, giorno di pasquetta, si è verificata una gelata che ha portato ad un calo naturale della resa per ettaro del 40%, ed un rallentamento delle successive fasi vegetative. Questa gelata, inizialmente valutata come una calamità, si è rivelata l’evento più fortunato dell’anno. Infatti, determinando un naturale diradamento, la vite anche sottoposta a grave stress idrico ha potuto procedere nella completa maturazione di quei pochi grappoli rimasti. Una vite carica d’uva non avrebbe potuto resistere all’avvento di “Lucifero”, l’ondata di calore iniziata il 21 Agosto e che ha visto raggiungere la punta dei 41°C nell’entroterra toscano (temperature raggiunte solo in due casi storici, nel 1983 e nel 2003). Le uve sarebbero rimaste crude anche aspettando.
Al di là di quest’annata anomala per temperature e siccità, ci siamo stupiti nel constatare come le nostre viti abbiano superato queste condizioni estreme, segno della forte sinergia tra le loro radici e questi terreni drenanti ma così freschi in profondità. Considerando che a Podere San Cristoforo non abbiamo alcun impianto di irrigazione, non potevamo immaginare una situazione così positiva.
Abbiamo notato una difformità di maturazione sia tra i grappoli della stessa vite, che per le stesse varietà nei diversi appezzamenti. L’epoca di vendemmia, alla fine, è stata nella media e cioè a metà settembre per Vermentino e Trebbiano, a fine settembre per Sangiovese e a inizio ottobre per Petit Verdot.
Ad inizio settembre, le giornate fresche e coperte da nubi, con alcune brevi piogge, oltre a rallentare la raccolta, che viene effettuata solo ad uve asciutte, ha consentito di raccogliere le uve Trebbiano e Vermentino a temperature più basse. Da venerdì 7 settembre il freddo è stato spazzato via dell’anticiclone “Bacco” che ha riportato le temperature intorno ai 28-30°C di giorno (con escursioni termiche di 15°C tra giorno e notte). Le temperature poi si sono abbassate gradatamente durante tutto il mese permettendo a Sangiovese e Petit Verdot di maturare nel migliore dei modi. Il grado alcolico per tutte le varietà è risultato più basso dell’annata 2011 consegnandoci vini freschi ed eleganti, di minor struttura, ma pur sempre figli di questa terra e di questa inaspettata - per questo benedetta - annata.
* dal greco elios (sole) + phaino (manifestare) è il parametro metereologico che misura la durata media del soleggiamento in una zona.
ENGLISH VERSION
From October 2011 to August 2012 we had very minimal rain here at Podere San Cristoforo, with only a few noteworthy showers in the spring. For Tuscany, this has been one of the driest years in history, comparable only to 1945, which saw a total of 290 mm of rain. At the end of August we were left wondering if we would even have a harvest this year. We are already accustomed to low rainfall; the average in our zone is 680 mm/year. Based on eliofania* data surveys, Grosseto, among all the Italian provinces, counts the highest number of clear sky days within the year, especially on the coast. But this year the situation seemed truly critical.
Fortunately in September there was great relief as the situation was re-established and, like a miracle, the vines where refreshed, showing healthy fruits even if it was later in the maturation. We were spared any trouble with mold or fungus, one of the greatest risks in light of our biodynamic approach, especially for the Sangiovese grapes which are already more susceptible to botrytis.
The year, despite missing autumn and winter rains, began well. With the arrival of an intense cold in January, and temperatures of -5°C (23°F), the natural transition from 2011 to 2012 brought benefits for both the cereals and the vines.
The herbs we planted in the vineyards had optimal growth do to the propitious timing of the rainfall. We were ultimately very satisfied with the quantity of organic substance brought back into our soils.
On April 9, the day of “pasquetta” in Italy, a frost occurred that entailed a natural 40% yield loss and slowed down the following vegetative phases. This frost, initially considered as a calamity, proved to be the most fortunate event of the year. In fact, this natural “green harvest” meant that the vines though suffering serious water stress, were able to proceed in the complete maturation of those few clusters that remained. A vine loaded with many grapes would never have withstood the "Lucifero” heat wave starting on August 21 when the thermometer reach a peak of 41°C (106°F) in the Tuscan hinterland. This temperature has only been recorded on two historical cases, in 1983 and in 2003. Without the frosts of April, the grapes would have been left unripe even if given more time for their maturation.
In the face of this anomalous year for temperatures and drought, we were thrilled to see our vines overcome these extreme conditions. Considering that at Podere San Cristoforo we don't have an irrigation system, we could never have imagined such a positive outcome.
This is a sign of a strong synergy between the roots and the vineyard soils well drained, but maintaining freshness at their depths. Different maturation levels both for clusters on the same vine, and for the same varieties planted on different vineyards were noted. Harvest time ultimately occurred within the average date range: middle of September for Vermentino and Trebbiano, the end of September for Sangiovese, and the beginning of October for Petit Verdot.
In the beginning of September came cooler and cloudier days, along with some light rains. This slowed down the harvest – as grapes are picked only when they are dry - and allowed us to pick the Trebbiano and Vermentino grapes at lower temperatures. From Friday September 7th those cold days were swept away by the so-called "Bacchus” anticyclone that raised daytime temperatures to 28-30°C (82-86°F) with a fluctuation between day and night temperatures of 15°C (23°F). Temperatures gradually lowered during the whole month allowing Sangiovese and Petit Verdot to ripen more slowly. The alcoholic degree for all the varieties has been lower than 2011, giving slightly less body but fresh and elegant wines that truly reflect this surprising land. This is unexpected and in many ways blessed vintage!
* from ancient Greek language elios (sun) + phaino (to show) it is a meteorological parameter that measures the average duration of clear sky in a specific zone
Thursday, August 16, 2012
Wine Advocate #201 Jun 2012 - Antonio Galloni
Lorenzo Zonin is making some of the most fascinating wines in Maremma. The Podere San Cristoforo reds are distinguished for their exuberant fruit. So far, Sangiovese seems to be the estate's strong suit. The San Cristoforo, 100% Petit Verdot, is the only wine that appears to still be a work in progress.
90p Amaranto 2011 - The 2011 Sangiovese Amaranto bursts from the glass with sweet red cherries, raspberries and flowers. As always, the Amaranto is made in a juicy, fruity style best suited for drinking over the next few years. It remains one of the prettiest and most fairly priced wines in its price range. This is simply a joyous glass of wine and a great value to boot.
Carandelle 2010: 91 points - The 2010 Sangiovese Carandelle adds considerable structure to the overt fruit of the Amaranto. Firm yet well-integrated tannins support an expressive core of dark raspberries, flowers and licorice. There is an extreme purity to the fruit that is the hallmark of San Cristoforo. The 2010 finishes with just a hint of compactness that probably comes from the structure of 10% Petit Verdot added to the blend.
San Cristoforo 2010: 89 points - The 2010 Maremma Toscana Podere San Cristoforo is better than some previous versions, but it hasn't found its personality yet. It is a technically flawless wine, yet varietal notes are pretty much absent. Perhaps they will develop in bottle, but a surer bet is simply that these young vines need to be older before they are ready to yield fruit of exceptional quality.
90p Amaranto 2011 - The 2011 Sangiovese Amaranto bursts from the glass with sweet red cherries, raspberries and flowers. As always, the Amaranto is made in a juicy, fruity style best suited for drinking over the next few years. It remains one of the prettiest and most fairly priced wines in its price range. This is simply a joyous glass of wine and a great value to boot.
Carandelle 2010: 91 points - The 2010 Sangiovese Carandelle adds considerable structure to the overt fruit of the Amaranto. Firm yet well-integrated tannins support an expressive core of dark raspberries, flowers and licorice. There is an extreme purity to the fruit that is the hallmark of San Cristoforo. The 2010 finishes with just a hint of compactness that probably comes from the structure of 10% Petit Verdot added to the blend.
San Cristoforo 2010: 89 points - The 2010 Maremma Toscana Podere San Cristoforo is better than some previous versions, but it hasn't found its personality yet. It is a technically flawless wine, yet varietal notes are pretty much absent. Perhaps they will develop in bottle, but a surer bet is simply that these young vines need to be older before they are ready to yield fruit of exceptional quality.
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