Wednesday, January 20, 2010

Grazie enoteca Castiglionese

Spesso capita di affiancare i propri venditori, o di proporre personalmente i propri vini a potenziali clienti. E’ un’attività difficile, penso ci voglia vocazione. Penso di non averla. Troppo attento agli aspetti produttivi, alla vigna e a stare vicino al mio vino. Tutto ciò che mi porta lontano da questa mia missione è bella solo per un limitato periodo di tempo. Ma la vita di un produttore è davvero bella quando le barriere con il cliente si abbattono e vi è la stima e la fiducia reciproca. Ognuno faccia il suo lavoro con passione e professionalità e nasceranno grandi amicizie oltre che a soddisfazioni economiche. A volte però questo non accade, il cliente può essere demotivato dalla situazione economica attuale ed altre situazioni personali difficili. A volte invece il cliente non entra nello spirito del vino, questa è una cosa che purtroppo mi scoraggia maggiormente nella vendita. Se non viene capito l’impegno nel fare una buona bottiglia di vino, le notti ad arrovellarsi in cantina per trovare il giusto assemblaggio o la giusta tecnica di vinificazione, le giornate a risolvere i problemi tecnici legati agli strumenti, ma soprattutto a sperare di evitare acquazzoni in vendemmia o a richiederli nei periodi troppo asciutti, o peggio ancora a pregare che la grandinata o la gelata non si abbatta sul tuo vigneto o sperare che queste abbiano fatto “poco danno”. Per non parlare dell’evoluzione in bottiglia, altra incognita, ed i minuti che sembrano ore quando si guardano le palette di vino nel magazzino senza sapere se si riusciranno a vendere tutte. Lo so, c’è chi ha pianto in cantina, accanto a vasche e botti, solo, quando nessuno poteva vederlo, perché quel vino non voleva uscire di lì. E’ il destino di ogni imprenditore: cadere e rialzarsi. Scrivo tutto questo come preambolo al mio ringraziamento a Marco Lenzi, e a chi come lui, grande enotecario, ti fanno sentire bene nell’abito del produttore. C’è solo la complicità nell’assaggiare un bicchiere di vino, niente più. Non ci sono doppi fini, o interessi commerciali, solo un filo rosso, questo è il colore del vino, che entra e si avvolge alle anime delle persone sedute attorno alla tavola e le fa sentire bene assieme, come grandi amici. Non parliamo del grande lavoro che queste persone fanno nella promozione dei vini di noi produttori, ma è bene ribadirlo con forza! Certo spesso sono poche bottiglie, ma cosa importa! Un grande vino nasce a piccoli passi, sia nel vigneto che nel mercato, mettendo mattone su mattone si costruisce una base solida fondata su conferme annata dopo annata. Eviterò polemiche su presunti grandi vini, perché questo è solo un ringraziamento a Marco.